La nascita di Romina è stato l’evento che ha cambiato per sempre, e profondamente, l’esistenza mia e di mio marito.
Dopo, nulla è stato più come prima.
Mio marito avrebbe voluto mentire, avrebbe voluto rimandare la rivelazione...
Restammo abbracciati, da soli.
Nel pomeriggio, verso le diciassette, senza che la morsa del dolore si fosse almeno un poco allentata, vennero anche i miei genitori. Percorsero il corridoio col sorriso stampato sulle bocche, perché nessuno li aveva avvertiti dell’accaduto.
Sorridevano avvicinandosi rapidamente, atletici come raramente li avevo visti, e allegri.
Mi odiai e mi sentii in colpa, e odiai il mondo intero: come potevo dir loro che avevo partorito una bambina Down?
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