Formato: 15x21 cm
Rilegatura: brossura
Pagine: 96
prefazione a cura di Susanna Varese
In ventidue racconti che cominciano e finiscono con una morale implicita alla storia stessa, il professore Esposito ci racconta la visione partenopea della vita: nel farlo, il professore rifiuta titoli e prime pagine di copertina tuffandosi sempre nell’essenza delle cose, mirando a capire col cuore in mano e con la mente sveglia e sincera le radici del problema che discute col suo amico milanese; Brambilla, l’ingegnere milanese all’apparenza tanto razionale e lucido, è in realtà un Esposito in controluce che “vede” nella napoletanità un qualcosa di bello e che lo seduce ma che lo fa anche infervorare. Non sono rari gli alterchi tra i due personaggi ma spesso sono le stesse visioni viste da prospettive diverse. Il motivo dei duelli a colpi di parole non mette mai in secondo piano un filo comune che viaggia sottotraccia ma che è un leit-motiv dei racconti: Brambilla ama intimamente Napoli.
Spesse volte Esposito e Brambilla criticano Napoli e le sue mille contraddizioni, ma si critica chi si ama e si critica chi è forte e chi ha un qualcosa da esprimere. Un basso profilo genera indifferenza, un alto profilo e ad alto potenziale genera invece passione e voglia di puntare sempre più in alto nella scala dei valori sociali, umani e universali.
Non è un caso che Esposito e Brambilla, il professore e l’ingegnere, siano tanto amici perché la loro amicizia si basa su una cosa che nei giorni nostri abbiamo perduto: la costante voglia di confrontarsi (perché solo col confronto aperto si cresce e si migliora) e il rispetto. Tra loro ci sono momenti di alta tensione ma resta quella voglia di “sapere”, di crescere attraverso la filosofia dell’altro, ad esempio quando Esposito in un racconto fa i complimenti all’ingegnere per avere mantenuto intatta la sua milanesità.
Il milanese forse a volte ha un cuore troppo razionale ma non smette mai di avere un cuore.
Ecco un’altra cosa che manca oggi: il cuore.
Con i social e le messaggerie istantanee oggigiorno facciamo presto a mettere fuorigioco chi la pensa diversamente da noi, perché chi la pensa diversamente da noi è una specie di virus che va “bloccato” o “eliminato”, un nemico solo perché ha idee ed espressioni diverse. E allora tagliamo con lui; e in realtà tagliamo con noi stessi perché abbiamo reciso i fili della diversità di vedute (benedetta diversità) con un qualcuno e un qualcosa che ci avrebbe migliorato e arricchito.
Ci tengo a questo manoscritto anche perché è nato quasi come un gioco e quasi per dileggio di tanti inutili (e a volte stupidi) affanni dei tempi moderni: perché le cose che guardano dall’alto senza seriosità e capziosità un insieme prospettico e ci aggiungono gocce di ironia e, perché no, di educato sarcasmo, non possono a mio avviso non essere vere.
Massimo Baldi nasce a Torre del Greco, in provincia di Napoli, il 30 aprile 1966.
Ha pubblicato numerose opere letterarie, sia poetiche (“Le quattro stagioni di un viaggiatore solitario” – Ed. Creativa, 2009 / “Il canto della felicità” – Lulupress, 2011 / “Omaggio a Lucio Dalla” – Lulupress, 2012 / “ Il susino magico e il lago di Giada” – Lulupress, 2013 / “Il flauto magico e la luna di neve” , raccolta di poesie orientali e occidentali – Ed. Creativa, 2013 / “Conversando con Li Bai nei giardini dei ciliegi in fiore” – YouCanPrint, 2017, “Hanafubuki – gli haiku del viandante – L’Argo Edizioni, 2018, scritto in collaborazione con Junko Nomura e Mascha Stroobant, con traduzione delle 121 composizioni poetiche in giapponese romaji e kanji) che narrative, prediligendo il genere favolistico per l'infanzia (“Le favole di Zoolandia” – Ed. Creativa, 2010 / “Nella Mitica Terra di Zoolandia” - Midgard Editrice, 2012 / “Le nuove magiche avventure nel Regno di Zoolandia”- Montecovello Editrice, 2015, “Passeggiando con Esopo nella mitica terra di Zoolandia” – YouCanPrint, 2017).
La sua Ultima Opera Letteraria è il libro di aforismi e riflessioni “La quadruplice essenza del pensiero positivo” – YouCanPrint, 2017.
Abile scrittore di “haiku” ha conseguito numerosi riconoscimenti tra cui spiccano quelli al Premio Nazionale di Narrativa e Poesia “Surrentum” (primo posto nel 2014, nel 2016 e nel 2018). Sempre in ambito haiku ha anche istituito, nel 2015, il Concorso Letterario di Haiku: “Viaggio in diciassette sillabe”, molto seguito e partecipato.
Di recente ha ideato il “tankaforisma”, una poesia breve in quattro versi, con la metrica sillabica 6-8-6-8, sulle orme della tradizione giapponese del genere “tanka” ed elementi filosofici, come ideale trait d'union tra oriente ed occidente.