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Le ns. Collane

ANNO 2030 d.C.

Riccardo Scagnoli
2030_web
Prezzo base18,00 €
Prezzo di vendita17,10 €
Sconto totale: 0,90 €
Descrizione

Formato: 15x21 cm
Rilegatura: brossura
Pagine: 284

prefazione Mario Tozzi


Riccardo Scagnoli scrive da più 40 anni: iniziò nel lontano 1978 esordendo con una saga di fantascienza pubblicata dalla maggiore della case editrici specializzate, la NORD. In seguito ebbe proposte dalla FANUCCI, e poi da SOLFANELLI, da SIMONELLI e infine dalla ERACLE, con cui stampa tutt’ora. Si può dire, insomma, che non abbia mai conservato a lungo un editore, e questo risulta coerente con il suo carattere, che non ama il compromesso, di cui oggi l’editoria italiana, che vive di espedienti, è colma.
Riccardo scrive come pensa, e i più sanno cosa pensa: anche se attraverso la narrazione egli riesce a far emergere le basi stesse di quella cultura che ha coltivato da quando, giovanissimo, prese in mano libri allora pressochè sconosciuti in Italia, come Il Signore degli Anelli o le stupefacenti icone fantastiche di Simac o Dick.
Egli ha percorso un tragitto caratterizzato da romanzi e racconti su un futuro spesso angoscioso, dove l’ambiente, l’economia, il rapporto stesso tra individui si distorce e precipita nell’incubo, salvo poi suscitare qualcuno, forse l’eroe o il prescelto, che salva la situazione. Arrivando perfino a trasporre, unico autore al mondo dopo Peter Brooks, il Mahabharata sanscrito in una trilogia vedica.
Poi, quattro anni fa, Riccardo ha mutato pelle, e ha deciso, ormai consapevole che l’età porta ad una più saggia gestione della propria ricerca, di scrivere di attualità politica, romanzando certe problematiche sociali importanti, come il pericolo trascorso, di una guerra mondiale, con Il Grande Misfatto, e come quel presentimento politico che ognuno di noi spera non si realizzi mai in Italia, con De Bello Civili.
Una produzione importante cui non poteva mancare un libro su una delle tante vicende di allarme geomorfologico, coltivata per anni come “investimento turistico”, nello stupefacente parco di vulcanesimo attivo, che corona la zona flegrea, tra Napoli e Pozzuoli, e che, in realtà, nasconde rischi spaventosi e sottovalutati.
Un romanzo che vuole essere una sfida alla faciloneria delle pubbliche amministrazioni e dello Stato, che sanno coprire con malcelato qualunquismo una tragedia che potrebbe non solo distruggere grandi capolavori d’arte, insediamenti di ingente levatura turistica e infrastrutture economiche, ma coinvolgere milioni di persone quasi del tutto ignare di quel che in passato si è abusato e squilibrato a livello di territorio, nella ricerca spasmodica di nuove forme di energia sotterranea, e quindi di sfrontate occasioni d’affari.
Ma questa è l’Italia, nelle pessime condizioni geofisiche e morfologiche che tutti sanno, ma nessuno, soprattutto la politica, ha mai tentato di calmierare: fino al giorno in cui sarà la natura stessa a darci la lezione definitiva e letale. Un grazie particolare all’eminente geologo e grande divulgatore scientifico, Mario Tozzi, che ha presentato il lavoro, come esempio di “supposta invulnerabilità” di cui noi “sapiens” spesso ci facciamo garanti, nei confronti di una natura che, invece, percorre, da milioni di anni, tutt’altre strade.


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